ll carciofo (Cynara scolymus L.), che rappresenta una componente importante della dieta mediterranea, è una delle piante medicinali più antiche al mondo con molteplici benefici per la salute. Queste sue proprietà sono determinate dalla presenza di importanti quantità di composti fenolici bioattivi, ma anche di inulina, fibre e minerali.
Se il ruolo delle fibre e dei minerali è ben noto a tutti, meno conosciute sono le proprietà dei primi due elementi. Vediamoli insieme.
I composti fenolici attivi svolgono un’importate azione antiossidante, aiutano, cioè, a rallentare il processo di invecchiamento e degenerazione delle cellule. Questo significa svolgere una funzione protettiva contro l’insorgenza di malattie cardiovascolari, coadiuvare la regolazione della pressione arteriosa, inibire la crescita di cellule tumorali, oltre che regolare la quantità di grassi presenti nel sangue, aiutando nel controllo della lipidemia postprandiale e, più in generale, nel controllo del colesterolo
Un recente studio ha evidenziato come composti estratti dal carciofo possano avere potenzialità terapeutiche.
Tra i fenoli presenti nel carciofo, merita un approfondimento particolare la cinarina, la quale svolge un’importante azione epatoprotettiva. Questo polifenolo è un derivato dell’acido caffeico e la sua azione è mirata a “proteggere” le cellule del fegato (per l’azione antiossidante già citata), ma anche a stimolare la produzione della bile e il suo deflusso nel duodeno.
L’inulina è un carboidrato definito “non disponibile”; il nostro organismo non è in grado di digerirlo e, per questo, arriva integro a livello intestinale dove rappresenta il nutrimento “ideale” per alcuni ceppi batterici utili per la nostra salute.
Uno studio scientifico, pubblicato qualche anno fa, ha dimostrato in maniera inequivocabile come, in individui sani, la somministrazione di un estratto di carciofo, ricco di inulina, abbia determinato un aumento significativo del numero di Bifidobacterium, lattobacilli/enterococchi e del un gruppo Atopobium (tutti ceppi batterici utili al benessere e alla funzionalità intestinale). Di contro, è stata registrata una riduzione nel gruppo Bacteroides/Prevotella (ceppi batterici dannosi).
Infine, i carciofi, grazie alla presenza di vitamina K, aiutano nel proteggere dai danni cerebrali e dallo sviluppo di patologie correlate.
Perché l’azione degli elementi attivi contenuti nei carciofi possa essere esplicata, questi devono essere freschi e, possibilmente consumati crudi/poco cotti.