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Cinque Terre, Patrimonio Mondiale dell’Umanità

Le Cinque Terre, Patrimonio dell’Umanità. Nell’estremo levante ligure, al confine con la Toscana, ecco un vero angolo di Paradiso conosciuto in tutto il mondo.
Prima che la pandemia fermasse i movimenti turistici ogni anno erano migliaia e migliaia i turisti in arrivo dai luoghi più lontani della terra ammaliati dalle bellezze di questo territorio così particolare. Addirittura dall’Australia si organizzano matrimoni nelle chiesette della zona e i ricevimenti in qualche splendida villa o agriturismo.
I paesi di Monterosso, Corniglia, Vernazza, Manarola e Riomaggiore sono da sempre considerati una delle più attrattive località turistiche italiane. Tutti sono d’accordo: almeno una volta nella vita vanno visitate.
Una curiosità. Tutte si affacciano sul mare tranne Corniglia che si trova invece in cima ad una scogliera a 100 metri sul livello del mare. 
In passato, erano quasi completamente isolati ed era possibile raggiungerli quasi esclusivamente attraverso il mare o percorrendo sentieri non agilissimi, ma con panorami stupendi a picco sul mare.
Il nome sta quindi a sottolineare il fatto che esse rappresentino terre, nell’accezione di “territori” lontani e fuori dal mondo, cosa che ne giustifica, ancora di più, l’inserimento nel novero dei patrimoni dell’umanità.
Le Cinque Terre sono state infatti state inserite nel 1997 dall’Unesco nella “WORLD HERITAGE LIST”.
Per via delle restrizioni legata al diffondersi del Covid 19 quest’anno durante il periodo pasquale la Liguria non sarà presa d’assalto come al solito. Chi potrà permetterselo perché magari abitante nella zona potrà godersi qualche passeggiata all’aria aperta godendo di un paesaggio più unico che raro.
Fino al 2012 il tratto più frequentato era la via dell’amore tra Manarola e Riomaggiore, un chilometro di sentiero scavato nella roccia che però è franato verso il mare. Nel 2015 è stato riaperto un piccolo tratto, ma non ha più niente a che vedere con quello che era un tempo. La speranza è che venga ripristinato definitamente.

Montale e le Cinque Terre

Tra i molti letterati che hanno citato le Cinque Terre nelle loro opere (Ursone, Dante Alighieri, Boccaccio, Vincenzo Cardarelli, Telemaco Signorini) il più importante di tutti è sicuramente Eugenio Montale, premio Nobel per letteratura nel 1975, che passò molti anni della sua vita nella sua casa di Monterosso. 
Montale che abitava a Genova era solito trascorrere le vacanze estive con la famiglia in una bella villa liberty che lui definiva “delle due palme”.  Paesaggi aspri e difficili, gli stessi che hanno dato al poeta straordinari spunti di riflessione.

qui tocca anche a noi poveri la nostra parte di ricchezza 
ed è l’odore dei limoni (..)».

Così, nel 1921, Montale celebrava così ne I Limoni la sua Monterosso. Pare che i “limoni” fossero quelli della tenuta dove oggi c’è l’azienda Buranco uno dei nostri produttori.

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